*Linux Guide

Asturix 4

Premessa

Tra le tante derivate di Ubuntu, Asturix è quella che negli ultimi tempi ha destato la mia curiosità, anche per poter appurare "de visu", se le decantate unicità dell'interfaccia grafica del desktop, corrispondessero a verità.
Le derivate di Ubuntu sono sempre le benvenute, sia perché sono dimostrazione di vitalità, sia perché apportano sempre qualche nuova idea ed eccomi quindi ad effettuare questa recensione.
Sono rimasto molto deluso, lo dico prima, trovando che questa distro sia da elencare tra quelle che io considero distro inutili, ma lascio al lettore la possibilità di capirne le ragioni ed anche la responsabilità di provare di persona questo prodotto.

Scheda tecnica

  • Nome: Asturix
  • Versione: 4
  • Tipologia: live/installabile
  • Orientamento: Desktop
  • Architettura: i686
  • Derivazione: Ubuntu 11.10
  • Desktop environment: Gnome 3 Shell
  • Kernel: Linux asturix 3.0.0-14-generic
  • Requisiti minimi di sistema: 1 GB di RAM, 5 GB di spazio su disco, scheda grafica con accelerazione o in grado di una risoluzione 800x600, lettore ottico per l'installazione, processore da almeno 1 GHz
  • Ciclo di rilascio: in base alle uscite di Ubuntu
  • Metodo di aggiornamento: Attraverso l'Update Manager

Test

Il mio test è avvenuto in sola sessione Live, senza installazione su HD. Questo potrebbe rendere la mia recensione poco significativa. Le periferiche e l'hardware sono stati riconosciuti e adeguatamente configurati, tuttavia la risoluzione schermo era errata. Lo strumento di correzione sembra funzionare a dovere, ma il risultato è alquanto scadente. Lo schermo era in condizioni penose, come potete vedere dall'immagine qui sotto e non c'è stato verso di dare una sistematina.

Ad ogni modo il sistema può essere ancora usato e andiamo avanti.
Non sono necessarie modifiche alle Impostazioni di boot, anche perchè il sistema non lo consente! Manca infatti una schermata iniziale di boot dove poter applicare modifiche estemporanee o agire con qualche tasto funzione, come invece è possibile in quasi tutte le distribuzioni basate su Ubuntu.

  • Riconoscimento e caricamento del kernel = OK
  • Efficacia dei tasti funzione = non valutabile
  • Avvio del server X = OK
  • Risoluzione video = Errata
  • Opzione lingua italiana = OK
  • Opzione tastiera italiana = OK
  • Automount dei dispositivi = NO

Opzioni e Tempi di caricamento

Non sono previste opzioni di avvio, ne tasti funzione e la schermata di caricamento è grafica, senza una barra di caricamento che indichi se il sistema fa il suo dovere o no.
Si giunge ad una schermata dove è possibile scegliere se installare il sistema o se provarlo e basta, potendo anche selezionare la lingua preferita.

Il tempo di caricamento e completamento si aggira intorno ai canonici 2 minuti.

Ambiente grafico ed Aspetto

L'annuncio di rilascio della distribuzione indicava che la distribuzione è configurata in modo da offrire all'utente una nuova esperienza desktop, ma in realtà le cose sono meno eclatanti di quanto si possa credere.
Anzitutto il desktop environment è Gnome nella versione 3.2.1, ampiamente modificato. Appare con una dock bar sulla sinistra in cui i lanciatori possono essere aggiunti e rimossi con il solo click destro del mouse, ma è veramente poco intuitivo e lascia un po' sgomenti, dato che è possibilissimo che l'utente clicchi con il destro per accedere al menù contestuale previsto da Gnome Shell, ma che qui non c'è e anzi, il lanciatore scompare lasciando veramente male l'ignaro utente. Per rimettere l'icona nella dockbar, occorre cercarla nel lungo elenco delle applicazioni.
Lo spazio libero centrale è occupato dalle icone di tutte le applicazioni e strumenti installati nel sistema e non è certo una scelta al top dell'usabilità. Supponendo che l'utente installi svariate decine di altri strumenti e programmi, o cerca quello che gli serve con il campo di ricerca, oppure scorre tutto l'elenco (disposto in ordine alfabetico) per trovare la sua applicazione. Diciamo che l'usabilità, la non brillante usabilità di Gnome 3, è andata a ramengo, per non dire che è andata a fare in culo (parlando con rispetto!!!).
Manca del tutto il pager, per cui gli utenti che vogliono poter usare più di un desktop, devono mettere mano ai file di configurazione, ammesso che riescano ad averne soddisfazione.
Il pannello superiore non è sensibile ad alcuna modifica e mostra il pulsante di passaggio da una applicazione all'altra e l'elenco delle applicazioni aperte. L'angolo sensibile per accedere alla shell, è scomparso. Se si hanno tre o quattro applicazioni aperte, bisogna cliccare sul pulsante tante volte fino ad accedere al desktop, oppure minimizzare le applicazioni una ad una. Una scomodità eccezionale.
Sul pannello non è raffigurato l'orologio, ma semplicemente la parola "Time" che, una volta cliccata, lascia accedere al calendario ed all'orologio. Continua quindi la serie delle scomodità.
Rimanendo sul desktop, in alto a destra c'è la scheda "Places & recent files" che permette di giungere all'elenco delle cartelle della home ed agli ultimi file aperti.

Accanto a questa scheda c'è il pulsante per accedere alla schermata di configurazione e personalizzazione che consente solo di cambiare il tema e segnalare dei bugs. Una inutilità, sebbene sia presente il pannello di configurazione che si raggiunge nel solito modo, ormai conosciuto per il desktop Gnome 3.

Le finestre delle applicazioni sono decorate con il tema di default di Gnome 3 Shell, quindi senza infamia e senza lode. Gli effetti tridimensionali sono disponibili grazie ai driver open.

Dotazioni software

La dotazione software è importante e vasta e permette all'utente di usare il sistema per le applicazioni più comuni. Il sistema risulta essere particolarmente orientato al social networking, essendo provvisto di diversi strumenti per la gestione e l'accesso ai siti di microblogging ed altri.
Insomma una distribuzione per cazzeggiare in qua e in la.
La gestione dei pacchetti è affidata all'Ubuntu Software Center.
Le impostazioni di sistema sono possibili attraverso il ridicolo Pannello di Controllo di Gnome 3, attraverso dconf e gconf.

Usabilità

Dire che Asturix complica la vita all'utente non rende bene l'idea. Io sono un tipo che si accontenta molto e che ha accolto di buon grado i nuovi desktop, di cui tanto si discute da un anno in qua, ma certo che gli sviluppatori di Asturix ce l'hanno messa tutta per devastare quanto viene faticosamente migliorato.
Asturix è un sistema che non aggiunge niente di meglio al Gnome 3 a cui moltissimi utenti si stanno abituando, anzi. Ha tolto logica e buon senso e questo è per me un peccato mortale. Non mi dilungo oltre e lascio ai lettori il dispiacere di provare questa distro.
Il supporto alla lingua italiana è discreto e la reattività in live è ottima. La dotazione software permette di usare il sistema per le varie necessità degli utenti medi, ma la intuitività è una qualità del tutto assente in questa distribuzione.

Pregi

  • In sessione Live il sistema risponde molto bene agli input

Difetti

  • Sistema che si allontana da ogni logica e praticità d'uso

Perchè usare questa distro

  • Non ci sono seri motivi per usare questo prodotto

Links utili

Conclusioni

Era giusto che dessi una occhiata a qualcosa che viene definito come nuovo modo di usare il desktop. Se Linux Mint cerca a tutti i costi di favorire l'utente all'uso semplice e divertente di Ubuntu, Asturix fa l'esatto contrario. Se avete intenzione di provare Asturix, non sprecate il vostro tempo.

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