*Linux Guide

Kubuntu 11.10 'Oneiric Ocelot'

Premessa

KDE, nella versione 4, non è mai stato il mio ambiente desktop preferito. Solo con openSUSE 11.3 ho avuto un buon rapporto. Ho avuto modo di usare continuativamente la versione 3.5.x quando mi ero innamorato della gloriosa distribuzione KANOTIX, poi è stato Gnome a tutto spiano. L'uscita della versione 4 oltre ad essere stata funestata da un avvio incerto e necessitante di innumerevoli modifiche e adattamenti, mi ha stupito in negativo per diverse ragioni:

  • il menù principale, il più complesso e insulso che mi sia capitato di vedere
  • l'aspetto generale della scrivania, troppo piena di effetti grafici che non migliorano l'uso del sistema sottostante
  • il folder viewer che non capisco a cosa serva
  • il pannello inferiore con quell'inutile estensione che si apre per accogliere oggetti vari

Gli estimatori ne raccontavano meraviglie e una occhiatina gliela volevo proprio dare. Ho quindi cominciato con Chakra, una distro basata su Arch, ma che a me non ha mai funzionato. Ho quindi provato Pardus, una distro turca che però non mi permetteva di connettermi con la internet key in mio possesso. Poi ho riprovato con KANOTIX 2010, ma le impostazioni di sistema postinstallazione per poter connettermi con la internet key, richiedevano una laurea in ingegneria astrale.
Ho lasciato perdere fino a che oggi, 8 dicembre 2011, ho installato Kubuntu 11.10 che ancora mentre sto scrivendo la recensione, non riesce a entusiasmarmi.
Vediamo comunque cosa ha da offrire questa versione di Ubuntu vestita di KDE.

Il Desktop
Il Desktop

Scheda tecnica

  • Nome: Kubuntu 'Oneiric Ocelot'
  • Versione: 11.10
  • Tipologia: live/installabile
  • Orientamento: Desktop
  • Architettura: i686 e x86-64
  • Derivazione: Ubuntu
  • Desktop environment: KDE
  • Kernel: Linux 3.0.0-13 generic
  • Requisiti minimi di sistema: 1GB di RAM, processore di almeno 1 GHz, 5 GB di spazio su disco, un lettore ottico per CD
  • Ciclo di rilascio: Semestrale
  • Metodo di aggiornamento: Attraverso Update Manager

Test

Il test di questa distribuzione è stato effettuato brevemente in sessione Live, mentre ho affrontato una più lunga convivenza dopo la installazione. Il computer che ha ospitato e testato la distro, ha le seguenti caratteristiche. Tutto l'hardware e le periferiche sono stati adeguatamente riconosciuti e configurati. La scheda grafica ha beneficiato dei drivers open, ma i risultati non sono stati molto lusinghieri. Il desktop è crashato sedici (16) volte non appena c'era da aprire una finestra di dialogo, oppure un menù contestuale o qualora ci fosse da espandere qualcosa sul desktop. Sono stato sul punto di spedire Kubuntu alla discarica delle distro-mondezza, fino a che non ho deciso di installare i drivers adeguati. Su Ubuntu i drivers nouveau hanno funzionato bene, come su Xubuntu e speravo ugualmente accadesse su Kubuntu, ma così non è stato.
Non ho applicato modifiche alle impostazioni di boot.

  • Riconoscimento e caricamento del kernel = OK
  • Efficacia dei tasti funzione = OK
  • Avvio del server X = OK
  • Risoluzione video = Errata (1024x768). L'impiego dello strumento di correzione sembrava ovviare al problema, ma non stabilmente. Il desktop era molto instabile.
  • Opzione lingua italiana = Non completa
  • Opzione tastiera italiana = OK
  • Automount dei dispositivi = OK

Opzioni e Tempi di caricamento

Le Opzioni di avvio sono quelle tipiche della famiglia *buntu, con la possibilità di avviare la sessione Live per provare il sistema, poi è possibile effettuare il test della memoria, o avviare dal primo hard disk. I Tasti Funzione sono perfettamente funzionanti e permettono di applicare delle scelte in relazione alla lingua, alla modalità grafica, all'accessibilità ed altro. Si possono apportare anche altre opzioni da digitare separatamente.
La Load screen è grafica sia in sessione Live che dopo la installazione ed è la tipica schermata dei sistemi *buntu.
Non sono necessarie Configurazioni intermedie, tuttavia prima del caricamento del desktop compare una finestra dove è possibile scegliere se avviare la sessione Live completa o procedere alla installazione diretta. E' una bella schermata, utile quanto meno.
Come sempre l'avvio del server grafico e del desktop è scandito dalla classicissima splash di KDE. Gli effetti di fading sono eleganti, ma di certo superflui e si percepisce già da qui la voglia di colpire l'occhio dell'utente. Sono leziosità che piaceranno di certo agli utenti di Windows®.
Il Tempo di caricamento è adeguato e si aggira sui due minuti abbondanti.

Windows switcher

Installazione

L'installazione di Kubuntu è grafica, grazie a Ubiquity, l'installer della famiglia *buntu ed i passaggi sono quelli ormai noti e che vi illustro qui di seguito.
  1. Scelta della lingua - Occorre scegliere la lingua italiana scorrendo nel menù a tendina presenta nella schermata. Cliccate poi su "Continua"
  2. Verifica dei requisiti ideali - L'installer informa l'utente che le condizioni ideali sono l'avere un adeguato spazio su disco ed una connessione attiva ad internet per scaricare gli aggiornamenti e installare il software mancante (codecs). Queste due opzioni vanno selezionate.

    Verifica dei requisiti ideali
    Verifica dei requisiti ideali

    Cliccate su "Continua"
  3. Scegliere il tipo di installazione - In questo passaggio occorre scegliere cosa si vuole fare; se installare il sistema estrapolando lo spazio da una partizione esistente, se usare l'intero disco o se gestire manualmente il partizionamento.

    Scegliere il tipo di installazione
    Scegliere il tipo di installazione

    Nel mio caso ho scelto l'installazione Manuale. Comunque premete su "Continua" una volta effettuata la vostra scelta.
  4. Definizione e impostazioni della partizione - Scegliendo la installazione manuale si accede alla tabella delle partizioni e viene mostrato un elenco con le partizioni presenti nel disco. Si deve scegliere quella corretta e, diversamente che in Ubuntu dove si clicca due volte sulla partizione per raggiungere la finestra delle impostazioni, si clicca sul pulsante "Change" per poter impostare il tipo di filesystem, il punto di mount e se formattare o meno.

    Definizione e impostazioni della partizione
    Definizione e impostazioni della partizione

    nel mio caso ho scelto ext3, ho formattato la partizione e applicato il mount point "/". Fatto questo si deve premere su "OK" per tornare alla finestra con la tabella delle partizioni. Si controlla che tutto sia in regola e si preme su "Installa".
    L'installer quindi procede a formattare la partizione ed a copiare i file sul disco. Al contempo si avviano anche altre funzioni.
  5. Scelta della località - Dato che si è scelta la lingua italiana, lo strumento imposta automaticamente il fuso orario su Italia, mostrando l'ora effettiva.

    Scelta della località
    Scelta della località

    Controllate che sia vero e premete sul pulsante "Continua"
  6. Disposizione della tastiera - Anche in questo caso, la tastiera è già selezionata per il layout italiano (QWERTY).

    Disposizione della tastiera
    Disposizione della tastiera

    Controllate (e modificate se necessario) e premete su "Continua"
  7. Informazioni personali - Che poi consiste nell'indicare il nome dell'utente, la sua password di accesso e amministrazione e nel dare un nome al computer eventualmente introdotto in una rete domestica o aziendale. E' altresì possibile indicare l'accesso automatico o se sia necessario digitare la password di accesso (opzione predefinita)

    Informazioni personali
    Informazioni personali

    Cliccate su "Continua"
  8. Prosecuzione della installazione - L'installer quindi procede a completare la installazione, allietando l'attesa con diverse slides che illustrano le caratteristiche della distribuzione. Leggetele attentamente e attendete la fine del procedimento.

    Prosecuzione della installazione
    Prosecuzione della installazione

  9. Installazione completata - Al termine, una finestrella vi chiede se volete continuare in sessione Live oppure se volete riavviare il sistema per godervi il vostro sistema installato di fresco. Fate la vostra scelta e complimenti per l'installazione.

Il Bootloader è GRUB 2 e riconosce perfettamente tutti i sistemi installati su hard disk, mostrandoli in un menù dallo sfondo colorato. L'intera operazione di installazione è proceduta del tutto linearmente e senza alcun tentennamento o problema, durando appena 20 minuti (tempi per scattere le screenshot, compresi). Un nuovo utente, fornito anche di questa breve guida, può conseguire il risultato con facilità ed efficacia.

Ambiente grafico ed Aspetto

Tutte le distribuzioni basate su KDE, fanno dell'aspetto grafico un punto d'onore e un traguardo irrinunciabile e Kubuntu 11.10 è indubbiamente una distro dal bell'aspetto. Il Desktop Environment è in versione 4.7.2 ed è sostanzialmente fluido, rapido nelle sue reazioni agli input.
La scrivania è bella, con uno sfondo vaporoso, ricco di nuances, con oggetti sferici con riflessi metallici di grande suggestione. Il colore dominante è il verde acqua.
All'angolo superiore sinistro è presente il Folder View, uno strumento che mostra elettivamente le cartelle e i file che l'utente voglia usare ripetutamente. L'immissione di file e cartelle è alquanto semplice. Non ci sono Icone sul desktop.
Il pannello inferiore è anche il solo presente ed è quello conosciuto da tutti gli utenti di distribuzioni con KDE. E' assai simile a quello presente in Windows®, con il pulsante di accesso al menù principale, affiancato dal pulsante del gestore delle attività, il cui impiego è un pochino incomprensibile. Il pager è predefinitamente composto di due desktop. Alla destra sono presenti diverse applet relative al Network Manager, alle notifiche di sistema, al volume audio, all'orologio e al pulsante per la gestione degli strumenti.
Predefinitamente le icone delle applicazioni effettuano un accorpamento se vi sono più finestre aperte della stessa applicazione.
Il pannello è pratico e facile da usare e per passare da una finestra all'altra, si usa la solita scorciatoia Alt+Tab che mostra un bellissimo effetto dinamico che potete vedere nell'immagine sottostante.

Windows Switcher
Windows Switcher

Il Menu principale merita due paroline e non molto lusinghiere. Credo che ci siano poche cose di cui il mondo Linux possa fare a meno ed una di queste è il menù predefinito di KDE 4.x. E' uno strumento insulso, disutile e inutilmente complesso. Per farvi un esempio, ho installato l'editor xhtml Bluefish, con il quale redigo le mie recensioni e tanto altro. Ad installazione avvenuta, per poter raggiungere Bluefish devo:
  1. cliccare sul pulsante del menù principale per aprirlo
  2. cliccare sul pulsante applicazioni, per trasferirmi nella scheda con tutte le categorie
  3. cliccare sull'icona "Sviluppo", per accedere alla scheda "Sviluppo Web"
  4. Cliccare su tale scheda per raggiungere Bluefish

Cinque click per aprire un editor xhtml!
Sebbene si possano modificare alcuni comportamenti del menù, rimane uno strumento complicato e di impiego non rapido.
Fortunatamente c'è la possibilità di impostare il vecchio modello di menù (click destro sull'icona del menù e click sulla voce "Passa al menù classico"), con il quale bastano due click per avere lo stesso risultato.

Le finestre delle applicazioni sono decorate con il tema Oxygen ed è oggettivamente un bellissimo tema, ricco di sfumature e gradienti di colore. Le icone sono belle, molto ben fatte e intuitive. Per effettuare dei cambiamenti basta seguire questo percorso:

Menù principale → Impostazioni di sistema → Aspetto delle applicazioni

e impostare le proprie preferenze su colori, temi, fonts, comportamenti eccetera.
Gli effetti 3D sarebbero teoricamente disponibili anche in assenza di driver proprietari, ma ho potuto constatare che il desktop diventa ultra-instabile. Ad ogni modo l'installazione dei driver è resa molto semplice dall'apposito strumento che si trova in:

Menù principale → Applicazioni → Sistema → Driver aggiuntivi

L'operazione potrebbe richiedere anche diversi minuti per essere completata.

Il Menù
Il Menù principale

Dotazioni software

Kubuntu 11.10 è una distro molto ricca di software, per lo più correlato allo stesso ambiente KDE. Un qualsiasi utente può usare il sistema immediatamente dopo la installazione, escludendo la fruizione di contenuti multimediali che richiedano codecs proprietari (mp3, DVD). Per questi codecs, basta avviare il player musicale AmaroK per essere invitati a scaricarli e ad installarli. Comunque vediamo che cosa può offrire questa distribuzione.
Per le applicazioni d'Ufficio sono disponibili i seguenti strumenti:

  • LibreOffice al gran completo (Base, Writer, Calc, Impress, Math)
  • KAddressBook per gestire i propri indirizzi
  • Kontact per le informazioni personali
  • KOrganizer per la propria pianificazione
Per la Grafica sono disponibili diversi strumenti come:
  • Gwenview per l'organizzazione e la visualizzazione delle immagini, con semplici strumenti di modifica (ridimensionamento, rotazione, riflessione e poco altro)
  • Ksnapshot per catturare istantanee del desktop
  • OKular per visualizzare file PDF e PS
  • LibreOffice Draw per disegni semplici
Internet e Rete sono capitolo molto ben supportati da Kubuntu, con i seguenti strumenti:
  • AKregator per leggere le news in formato RSS
  • Bluedevil per la gestione dei dispositivi Bluetooth
  • KMail per la lettura e la gestione delle proprie e-mail
  • Kopete per la messaggistica istantanea
  • KPPP per impostare, gestire e attivare le propei connessioni con modem digitali
  • KTorrent per scaricare oggetti con il protocollo BitTorrent
  • Quassel IRC per chiacchierare in rete
  • reKonq quale browser web predefinito, efficiente e reattivo

E' anche prevista la possibilità di installare direttamente Firefox.

Ascoltare musica e vedere film è abbastanza semplice. Per prima cosa è necessario avere file da riprodurre. Cercando di riprodurre un brano con AmaroK, questo strumento suggerisce l'installazione dei codecs necessari. Basta avere la connessione attiva e in pochi minuti si potrà ascoltare quello che si vuole. Stessa cosa per i video. In ogni caso ecco la dotazione di Kubuntu:

  • AmaroK per la musica, la libreria, le copertine degli album ed i testi
  • Dragon Player per i video, ma non funziona
  • K3b per masterizzare CD e DVD
  • KMix per la regolazione dell'output e input sonori
Sono rimasto molto deluso da Dragon Player e ho installato l'immenso, imbattibile, infallibile VLC e tutto è andato a posto. Ora mi chiedo quale recondita ragione porta gli sviluppatori di U/K/X/Lubuntu a scartare un player del genere. Mistero!
L'Altro Software è composto da numerosi piccoli grandi strumenti, tra i quali spicca:
  • Dolphin, il file manager, potente, configurabile e intuitivo

  • Kate, l'editor di testo predefinito in KDE
  • KNotes per la gestione dei post-it informatici
  • Lente di ingrandimento, molto utile per vedere piccoli oggetti grafici, sullo schermo
La Gestione dei pacchetti è affidato ad uno strumento che si chiama Muon, molto simile a Synaptic e che potete vedere nella figura sottostante. Si tratta di uno strumento molto pratico, efficiente e facile da capire. Basta cercare il pacchetto nel campo di ricerca e trovarlo nell'elenco che viene fornito subito dopo. Selezionandolo si può procedere alla sua installazione.
Questo strumento gestisce anche l'aggiornamento di sistema e l'elenco delle repositories.

Gestore dei pacchetti
Il Gestore dei pacchetti

Kubuntu può essere personalizzato in moltissimi dettagli e per farlo basta recarsi nel centro di controllo:

Menù principale → Impostazioni di sistema

Da qui è possibile accedere a qualsiasi posto dell'intera distribuzione e applicare le proprie scelte.

Usabilità

Kubuntu è un sistema operativo che cerca di offrire una organizzazione, ma non sempre ci riesce. A partire dal menù principale, la difficoltà di usare rapidamente il sistema è evidente. Il folder view potrebbe essere un ottimo strumento se non fosse che le finestre lo coprono e occorre quindi tornare al desktop per averne un uso decente. A cosa serve? Non basta tenere aperto Dolphin e navigare al suo interno?
Il pannello inferiore è invece ben organizzato, ma possiede delle applet di cui non si capisce bene a cosa servano, come il gestore delle attività. A cosa serve? Ad ogni modo KDE non è proprio il desktop più usabile di tutti. E' ricco di strumentini che cercano di facilitare l'utente, ma che in realtà sono solo fonte di distrazione.
Ogni strumento previsto nel menù e nel pannello ha una breve e non sempre chiara indicazione di finalità.
Il supporto alla lingua italiana è parziale a sistema appena installato, come in Ubuntu, ma basta completare il supporto e si ottiene un sistema perfettamente localizzato.
In sessione Live il sistema è rapido e reattivo, ma tende a consumare molte risorse di sistema e non è certo un prodotto indicato per computer di scarse dotazioni RAM.
Al riguardo della dotazione software volevo rimarcare il fatto che in assenza di driver adeguati per la scheda grafica, il sistema si è rivelato molto prono al collasso ed al freezing. Nella mia pur breve esperienza, l'ho dovuto riavviare brutalmente 16 volte, in due ore di lavoro. Una esagerazione. Tutto si è magicamente sistemato, subito dopo l'installazione dei drivers.
A conclusione devo dire che se un utente parte usando subito KDE, potrebbe forse farne un uso ideale, ma se ha già saggiato Gnome o Xfce, l'esperienza potrebbe non essere la più felice e produttiva.

Consumi e Prestazioni

Come al solito, faccio valutazione di consumi e prestazioni con i miei soliti tre strumenti in azione: l'editor xhtml con il quale scrivo le mie recensioni, un player musicale ed un browser per saggiare l'aspetto della recensione medesima, con due sole schede aperte.
Kubuntu è un sistema esoso, decisamente vorace di RAM e processore. Con Bluefish, rekonq e Juk in azione, la RAM impiegata ammonta a 810 MB! Una enormità. Il processore ha un carico del 7-9% e direi che va anche bene, considerato il tipo di distribuzione.
Kubuntu 11.10 non è un sistema da dedicare a computer di scarse dotazioni e potrebbe forse essere adeguato a computer prodotti nel 2007, non prima.

Pregi

  • Base Ubuntu
  • Bellezza grafica
  • Alcune dotazioni software

Difetti

  • Sistema pesante ed esoso
  • Dotazione software persino esagerata, ma non sempre utile
  • Intuitività di basso livello
  • Menù principale inutile e irritante

Perchè usare questa distro

  • Per avere un sistema bello da vedere
  • Per trovare un sostituto di Unity, qualora non piacesse

Links utili

Conclusioni

In questa breve esperienza con Kubuntu, ho avuto la prova che a qualsiasi interfaccia grafica si fa l'abitudine e nel giro di un paio di giorni ci si trova a fare bene le cose di tutti i giorni. Questo non vuol dire che KDE mi piaccia. Non mi piace, ma è una questione di gusti.
Oggettivamente la distribuzione si è mostrata stabile (dopo l'installazione dei driver grafici proprietari), affidabile, rapida nell'esecuzione delle azioni richieste. Non ho avuto impedimenti di sorta nell'uso degli strumenti e l'installazione è affrontabile anche da un utente inesperto. La dotazione software è ricca e sostanzialmente adeguata e funzionante, ma certo ricca di piccoli strumenti di cui non si sente il bisogno.
L'interfaccia del sistema e gli effetti grafici previsti per alcune funzioni, sono belli, spettacolari e inutili.
Se dovessi dare un voto alla distro direi che si merita un bel 7/10, quindi largamente sufficiente, ma è una valutazione soggettiva.
Detto questo però, la mia esperienza con KDE si chiude definitivamente con questa distro. Non mi trovo in KDE, non riesco a sentirmi a casa, cosa che mi riesce maggiormente con Unity e fin da subito, pur criticato e osteggiato a quattro mani da moltissimi ex utenti Gnome e ora neo utenti di KDE.
Complimenti agli sviluppatori per l'ottimo prodotto.

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