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GpartedNon importa quale sistema operativo avete installato sulla vostra macchina, hanno tutti una cosa in comune: le partizioni. Esse sono dei pezzi logici nello spazio del vostro hard disk, e definiscono la dimensione e il formato del filesystem del sistema operativo e dei dati che andranno ad essere piazzati in esse. Essere in grado di controllare le partizioni è uno degli elementi basici, uno degli aspetti più importanti per la configurazione del vostro sistema operativo. Se avete le conoscenze e la confidenza giuste per manipolare il layout, crearlo, cambiarlo, o cancellarlo, potete adattare il vostro hardware alle vostre esigenze, senza dover accettare ciecamente le preimpostazioni date dai distributori o da altre persone. Dopo aver letto questo tutorial, avrete imparato come interpretare il dizionario del partizionamento, cosa sono quei simboli strani, cosa significhino i numeri e le lettere. Avrete imparato come creare partizioni o modificare quelle esistenti, compreso il cambiare il loro filesystem, la loro dimensione, il tipo, o la struttura. Ma più importante ancora, avrete imparato come leggere il setup già presente, sia esso Linux, Windows o qualcos'altro. IntroduzioneGParted è uno dei più popolari software di partizionamento. E' incluso in molte delle moderne distribuzioni Linux, ma è disponibile anche in un ampio numero di distribuzioni dedicate al recupero ed alla riparazione. Per nominare solo alcune di queste, che possiedono GParted: Ubuntu, Linux Mint, PCLinuxOS, Wolvix ed altre. Come usare GParted?GParted può essere usato in due modi: mentre è in esecuzione il sistema operativo installato che lo ospita, oppure da live CD. Il metodo raccomandato è quello di usare GParted da un ambiente live. Purché? Perché le operazioni di partizionamento richiedono di essere eseguite su un hard disk che non sia in uso, al fine di evitare il danneggiamento dei dati. Le partizioni che sono in uso non possono essere modificate. Esse sono bloccate dal sistema che le sta usando. In termini tecnici, il partizionamento può essere effettuato solo quando le partizioni sull'hard disk sono smontate. Se il disco è vuoto o non contiene alcun sistema operativo, non ci sono preoccupazioni, in quanto l'unico modo per accedervi è di usare un ambiente live. Come regola principale, comunque, è sempre meglio manipolare le partizioni da un live CD. Non sorprende, quindi, che molte distribuzioni moderne vengano offerte in forma di live CD. Questo non permette solamente di dare una prima occhiata al sistema e controllare la compatibilità dell'hardware, prima di decidere di installare, permette anche di effettuare opere di manutenzione partendo da ambiente live. Non va poi dimenticato che è possibile usare il software di partizionamento su partizioni NON di sistema, che sono partizioni dove non è installato il sistema e che, al bisogno, possono essere smontate. Ciò è vero per Windows e Linux e per ogni sistema operativo di questo mondo. Potrei avervi confuso, quindi ricapitoliamo l'uso del software di partizionamento:
Esempi praticiEsempio 1: Supponiamo che abbiate Windows installato sull'unità C: ed abbiate dei dati su unità D:. L'unità D: è formattata con FAT32 e vorreste convertirla in NTFS. Voi potete fare ciò senza accedere da live CD. Poichè il sistema usa C:, non ci sono problemi a smontare l'unità D: e cambiarla, se necessario. Esempio 2: Supponiamo che vogliate ridimensionare C:. Non potete farlo mentre siete in Windows, in quanto il sistema sta usando proprio quella unità. Avrete quindi bisogno di un live CD Linux ed effettuare i cambiamenti da li. Esempio 3: Avete un dual boot Windows e Linux. Attualmente siete su Linux. Volete cambiare l'unità C: di Windows. Sebbene che questa sia l'unità dove è installato Windows, quando siete in Linux, essa non è attiva. Quindi siete nella stessa situazione dell'esempio 1. E' una situazione molto somigliante a quella vissuta da live. Tuttavia in ambiente live, potreste anche operare sulla partizione di Linux, mentre se siete in Linux potete agire solamente sull'altra partizione. Esempio 4: Lo stesso sistema dual-boot, solo che questa volta siete in Windows. In generale Windows non vede le partizioni di Linux, sebbene ci sia del software per oltrepassare questa limitazione. Assumendo che possiate vedere le partizioni di Linux, potete cambiarne il layout, in quanto non è in uso. Spero che questi esempi vi abbiano chiarito un po' le idee La cosa è abbastanza semplice. Le partizioni usate dal sistema non possono essere modificate finchè queste vengono usate dal sistema. Le partizioni di dati possono essere modificate in vivo. Qualsiasi cosa facciate è sempre prudente effettuare un accurato backup di ogni dato critico, prima di apportare delle modifiche. Parliamo ora di identificazione. Dizionario del partizionamentoVediamo di capire come GParted vede gli hard disks e come li identifica. se siete utenti Windows od avete appena cominciato con Linux, l'identificazione potrebbe non esservi molto familiare. Nessun problema, vi verrà spiegato nei minimi dettagli. Windows usa lettere per le unitàIn Windows gli utenti sono abituati a riferirsi alle loro partizioni come unità, tipo C:, D: ecc. Ciò è talora fuorviante in quanto queste lettere si riferiscono a partizioni, piuttosto che all'unità attuale. Se avete una singola unità (solo C:), allora i termini partizione e unità sono sinonimi, in quanto una singola partizione occupa l'intero disco. Identificazione diversa per LinuxLe unità disco in Linux, vengono marcate da tre lettere:
Per esempio, sdb1 è la prima partizione della seconda unità SCSI/SATA. s - SCSI/SATA, d - drive (unità), b - seconda unità, 1 - prima partizione. hdc3 è la terza partizione sul master IDE secondario. Ecco una screenshot del layout delle partizioni su uno dei miei computer: Ed ecco come appare in formato testuale:Date una occhiata alla prima figura. Non preoccupatevi opra di usare GParted, lo vedremo più avanti. Ciò che vorrei che vedeste è il nastro colorato e l'identificazione delle partizioni. Come potete vedere tutte le partizioni sono marcate sdaX. Ciò significa che abbiamo un disco SCSI/SATA. I numeri indicano l'ordine delle partizioni. Ci sarebbero molte più informazioni in questi esempi, ma concentriamoci sulla sequenza dei numeri. Avrete notato che ci sono sda1, sda2 e poi sda5, ma non sda3 o sda4 tra esse. Questo potrebbe confondervi. Tipi di partizioneLe partizioni hanno anche un altro importante caratteristica: possono essere primarie o logiche. Le partizioni primarie sono solo in numero di quattro. Per ripetere, ci possono essere solo fino a quattro partizioni primarie in un disco. Se nella vostra macchina ci sono 3 hard disks, ognuno di essi può avere solo quattro partizioni primarie. Le partizioni logiche sono state create per rimediare alla limitazione numerica delle partizioni primarie. Una delle partizioni primarie può essere creata come partizione Estesa. Questa partizione agisce come un contenitore per le partizioni logiche. Il numero totale di partizioni logiche che potete implementare dipende dal vostro hard disk e dalle caratteristiche del sistema operativo che usate. Come potete notare possiamo avere fino a quattro partizioni primarie e un numero illimitato di partizioni logiche. Da ricordare che le partizioni primarie saranno sempre le prime quattro, mentre le partizioni logiche partono sempre con un numero pari o superiore a 5. Altre cose a cui prestare attenzioneE' molto importante capire anche che sda5 è la quinta partizione di per se, non ci devono per forza essere quattro partizioni primarie prima. Ce ne può essere anche una sola, quella estesa, che è la dotazione minima. Pertanto le partizioni logiche iniziano dal numero 5. Fisicamente, sda5 è la PRIMA partizione logica. Si tratta di un ottimo esempio. In questo caso, sda5 è la seconda partizione sul sistema! sda1 è la partizione primaria che racchiude tutto il sistema Linux installato sulla macchina. sda2 è la partizione estesa, che contiene sda5. Quindi se contiamo da sinistra a destra, sda1 è la nostra prima partizione, sda2 è la partizione estesa, ma è un contenitore per le partizioni logiche e non appare nel conteggio! Quindi, sda5 è il secondo rettangolo sulla striscia colorata! Vi prego di fare molta attenzione a questo sottile fatto! Mai, mai contare le partizioni basandosi sui loro numeri. eseguite sempre un triplo controllo in modo da essere sicuri di lavorare sul disco giusto e sulle partizioni giuste. Ed eseguite sempre un backup dei vostri dati prima di applicare dei cambiamenti. Cosa installare e dove?La limitazione a sole quattro partizioni primarie è cruciale quando si prende inconsiderazione un setup futuro. Ci costringe e valutare bene quali siano le esigenze e i requisiti di una installazione. Per rendere le cose anche più difficili, alcuni sistemi operativi RICHIEDONO l'installazione solo in partizioni primarie. I sistemi operativi BSD amano anch'essi le partizioni primarie. Stessa cosa per Solaris. Tenetene in contro quando andrete a pianificare un setup. Linux è molto più flessibile e può essere installato su qualsiasi partizione. In base a ciò è sempre una buona idea usare partizioni logiche per Linux, quando possibile, in modo da non perdere delle preziose partizioni primarie. Raccomandazioni generali per il partizionamentoOK, ecco un breve sommario di quello che avete imparato finora:
Quindi avete le conoscenze di base per sapere cosa vi aspetta. Cominciamo ad usare GParted e vedere cosa accade in realtà. Usare GParted - Capire il softwareLa prima cosa da fare è lanciare l'applicazione. L'esatta collocazione dell'utility nel menu, varia da distro a distro. Per esempio su Ubuntu trovate GParted in:Sistema → Amministrazione → Editor delle partizioni Se stiate lavorando in-vivo o da un live CD, avrete bisogno dei privilegi di amministrazione (root) per agire sulle partizioni. Quando lanciate GParted per la prima volta, esso scansionerà tutte i dispositivi esistenti sulla macchina e presenterà un layout per ogni hard disk, separatamente. Aprirà il layout mostrando delle informazioni per il primo disco (come riconosciuto dal BIOS). Qualcosa di simile a questo: Come molti strumenti grafici, GParted ha funzioni mostrate in forma di pulsanti e di voci inserite all'interno del menu File. Ciò significa che potete applicare le funzioni in due modi differenti. Le stesse informazioni vengono mostrate nella tabella inferiore in forma di barre colorate. La colonna Partizione elenca tutte le partizioni presenti sun un determinato dispositivo, cominciando con /dev/ per le unità, seguito da hdXY o sdXY di cui abbiamo già discusso. La seconda colonna, Filesystem indica il filesystem usato dalle partizioni. Differenti filesystems sono contrassegnati da differenti colori, quindi non ci sono sbagli. Se una partizione è in uso dal sistema, ci sarà anche il simbolo dele chiavi accanto alla partizione, il che indica che è una partizione montata e che non sono consentite operazioni su di essa. Il Mountpoint si riferisce alla directory root (/) da dove potete accedere ai dati contenuti nella partizione. A diversità di Windows, che separa le unità con delle lettere e le tratta individualmente, tutti i filesystems su Linux sono montati sotto un unico albero, chiamato root. anche se avete la cartella delle condivisioni di rete usate dal sistema, esse sono accessibili come fossero dei files locali, cambiando il percorso verso altre directories o sub-directories. La partizione Extended non ha mountpoint, in quanto non viene usata direttamente. E' un container. Anche la swap è speciale. E' simile alla pagefile di Windows. La swap è un pezzo di hard disk usato dal sistema per passare dalla memoria reale a quella virtuale, aumentando le capacità di processione. Per questo la swap non è impiegata manualmente dall'utente. Dimensione, Usato e Libero sono tutte parti della stessa equazione - la capacità della partizione. Le Flags sono interessanti. In funzione di essere in grado di capire che cosa faccia ogni singola partizione, il sistema operativo usa le flags. Una di queste flags è la boot flag, la quale dice al sistema, sia esso Windows o Linux o qualcos'altro, che quella partizione è quella che usa il sistema operativo per avviarsi. Un'altra utile flag è lba, che sta per Logical Block Addressing; potete leggere di più su LBA su Wikipedia. Ho detto prima che di default GParted mostra solamente la prima unità disponibile. Ma cosa potreste fare se volete agire su un secondo hard disk? Niente paura, cambiare è molto facile. Nell'angolo superiore destro, sopra il nastro colorato, c'è un pulsante a tendina, che vi consente di cambiare i dispositivi visibili. E la visualizzazione cambia al dispositivo richiesto:Funzioni primarieLe funzioni primarie di GParted sono la creazione, il ridimensionamento/spostamento, cancellazione e formattazione delle partizioni. L'uso è molto semplice: selezionate uno spazio vuoto o una singola partizione e applicate le funzioni desiderate. Potete usare i pulsanti o il menu. GParted_-_esempi_realiLa nostra cavia è una macchina con due dischi SATA. Sul primo disco abbiamo installato Windows con diverse partizioni di dati. Il secondo è attualmente occupato da una singola partizione Ext3. E' un esempio eccellente di un sistema complesso che a un nuovo utente Linux può capitare nel provare ad installare Linux per la prima volta. Identificare l'unità correttaOra abbiamo familiarità con l'interfaccia di GParted. Quindi tutto quello che dobbiamo fare è di decidere quale deve essere l'unità su cui agire. Diamo una occhiata a quello che abbiamo: Primo discoAbbiamo un filesystem NTFS sulla prima partizione (sda1). E' una partizione primaria. Dovrebbe trattarsi della unità C: di Windows C:. Ha anche la flag boot. Non la toccheremo. La seconda nell'elenco è la sda2, la partizione estesa, marcata con la flag lba dato che è più ampia di 8GB. Al suo interno abbiamo altre tre partizioni NTFS, che dovrebbero essere le unità D:, E: ed F: in Windows. Sono partizioni logiche, quindi iniziano con il numero 5. Da notare che sda7 NON è la settima partizione; è la quarta nella barra colorata! L'ultimo piccolo spazio non allocato (grigio) è usato dal sistema Windows. Ignoratelo. Ci sarà sempre nei sistemi Windows. Secondo disco:Attualmente ha una singola partizione ext3. La partizione è praticamente vuota, il che la rende ideale per i nostri giochini. Azione 1: Ridimensionare la partizioneE' la prima cosa che andremo a fare. Comprimeremo sdb1 per far spazio a più partizioni. Selezionate la partizione e cliccate su Resize/Move o, nel menu, Partizione > Resize/Move. Azione 2: Creare una nuova partizioneOra vogliamo creare una nuova partizione nello spazio liberato e non allocato. Selezioniamo lo spazio libero e clicchiamo su "Nuovo". In funzione di non sprecare le poche preziose partizioni primarie, andremo a creare una partizione estesa e poi ad inserire delle partizioni logiche all'interno di essa. Poi creeremo una partizione Ext3 ed una partizione NTFS:
Notare che ho aggiunto le tichette alle due nuove partizioni appena create, in modo che sia più semplice identificarle più avanti. Ecco la nostra lista delle azioni: Si prega di notare che nessuna delle azioni pianificate è avvenuta. Fino a che non premete il pulsante Apply, nessuno dei cambiamenti verrà applicato al disco. Questo consente di agire in libertà e in modo sicuro. Avrete il modo di confermare i cambiamenti. Azione 3: Cancellare una partizioneTalvolta, in funzione di allargare o spostare una partizione o di creare un layout alternativo, dovete cancellare una partizione. Anche in questo caso, è una operazione molto semplice. Selezionate la partizione e cliccate sul pulsante Delete. Se ne andrà solo quando avrete cliccato sul pulsante "Apply". Finchè non lo avrete cliccato, potrete sempre tornare indietro. Azione 4: Creare la tabella delle partizioniGli hard disks vuoti non hanno una tabella della partizione - nessuna mappa "master" che definisca il layout di partizionamento. Similmente se volete cancellare l'intera unità delle partizioni esistenti senza eliminare manualmente ognuna di esse, potete semplicemente reinizializzre (ricreare) la tabella delle partizioni. Azione 5: Creare solamente una partizione estesaQuesto è un setup inusuale, ma può capitare. La vostra prima partizione non deve essere una partizione primaria usata da questo o quel sistema operativo, dovrà essere una partizione estesa essa stessa. Da notare che sdb5 sarà la prima partizione sul disco! Azione 6: Spostare una partizionePotreste anche voler spostare delle partizioni. Questa non è una operazione comune, ma potreste averne bisogno. E' come il ridimensionamento, eccetto per il fatto che dovete specificare il valore per lo spazio libero che precede nelle opzioni. Azione 7: Controllare e riparare il filesystemGParted può essere usato anche per cercare di riparare errori o filesystems corrotti, come a seguito di un improvviso stop della corrente elettrica. Scegliete la partizione, cliccate su Check. FlagsConfigurare le flags dovrebbe essere lasciato al sistema operativo al momento della installazione, ma potete farlo voi se lo volete. Ecco una lista delle flags supportate da GParted: Capacità di GPartedCome si fa a sapere con quali filesystems può lavorare GParted? Esso può offrirvi una interessante panoramica grafica delle sue capacità. Come potete vedere, può fare molto con un ampio numero di filesystems. Ancora più interessante è il fatto che può lavorare sia con FAT32 che con NTFS, il che è molto importante per gli utenti Windows. ConclusioneSpero che questo articolo possa aiutarvi a divenire dei maestri nel mondo Linux, al riguardo del partizionamento, dei trucchi e delle funzioni sue proprie, specialmente durante la installazione. Abbiamo discusso di molto, dalla creazione di nuove partizioni, al loro ridimensionamento, al loro spostamento, alla loro cancellazione, alla creazione di etichette delle partizioni, abbiamo lavorato con filesystems differenti, compresi Ext3 ed NTFS. *** |