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*Linux Guide

Repositories di Ubuntu e Gestione dei pacchetti

di Varun Kashyap

Una delle cose più sorprendenti del mondo Linux, che manca agli altri sistemi operativi, è il software e la gestione dei pacchetti. Tutto viene curato per voi.
Non avete bisogno di pensare agli aggiornamenti, alle dipendenze, ai file mancanti, tutto è già pronto per voi.
Detto questo, ci sono cose che non sono del tutto evidenti per chi comincia. Ecco un veloce riassunto di comandi, file e strumenti che dovrebbero aiutarvi a velocizzare la gestione dei pacchetti.

La maggior parte delle distribuzioni Linux, destinata a utenti medi, è dotata di uno strumento di gestione dei pacchetti. RedHat e Fedora hanno RPM, Debian/Ubuntu/Mint hanno APT, Arch ha Pacman e così via. Ciascuno di essi in sostanza, fa la stessa cosa - tenere traccia di quello che è installato, permettere di installare e rimuovere software, come pure aggiornare il software installato, se necessario.
Sceglierne uno per avere un'analisi dettagliata, potrebbe essere la gestione dei pacchetti APT in Ubuntu. Quindi partiamo.

1. Repositories

Ci sono tonnellate di software e di strumenti a disposizione in Linux. Deve esserci un modo per organizzare tutto in qualche modo. Le Repositories fanno questo. Le Repositories sono come archivi di software che girano sul vostro computer.
Nel mondo Ubuntu, le repositories sono classificate in 4 categorie - Main, Restricted, Universe e Multiverse. Questa classificazione è basata su diversi livelli di supporto.

  • Main - contiene il software ufficialmente supportato
  • Restricted - ha software supportato, ma non è disponibile in una licenza libera (non si riferisce ai costi, ma alla licenza)
  • Universe - contiene il software che non è ufficialmente supportato, ma è gestito dalla comunità Linux
  • Multiverse - software house non libere

2. Configurare le fonti del software

Ora, non tutte le repositories sono attivate di default su ogni installazione di Ubuntu. C'è un certo numero di ragioni per cui accade ciò, ragioni come quelle che non permettono ad Ubuntu di uscire con i codec e i driver pronti all'uso. In ogni caso, abilitare le repositories è molto facile. Andate in:

Sistema -> Amministrazione -> Sorgenti software

e qui potete semplicemente selezionare/deselezionare le repositories per attivare/disattivare.

Sorgenti software

3. Installare / Rimuovere software e gestione dei pacchetti in Ubuntu

Le versioni recenti di Ubuntu comprendono quello che viene chiamato il "Ubuntu Software Center", che permette di installare e rimuovere software facilmente, come installare applicazioni dal vostro iPhone App Store. Le scelte però, sono limitate. Se si riesce a trovare ciò che si desidera in Ubuntu Software Center, basta andare avanti e installare da lì. E' il modo più semplice per farlo.
Per un maggior controllo, e per sapere che cosa si è usato più semplicemente 6 mesi prima, si può dare una occhiata a Synaptic Package Manager.

Vi si può accedere tramite:

Sistema -> Amministrazione -> Synaptic Package Manager

La visualizzazione predefinita elenca categorie sul lato sinistro e cliccando su una di esse vi verranno mostrati i pacchetti sul lato destro della finestra.
E' inoltre possibile utilizzare la funzionalità di ricerca per trovare quello che vi serve.
Una volta che avete il pacchetto richiesto in vista, basta selezionarlo e Synaptic si prenderà cura delle dipendenze per voi. Quindi fate clic su "Applica" e vi verrà mostrata una panoramica di ciò che verrà cambiato sul vostro computer.
Accettate o Annullate a seconda dei casi.

4. Configurazione "Altro Software" o PPA

Ci vuole tempo prima che un software possa far parte delle repositories. Questo è comunque l'era di Internet e non possiamo attendere tutto quel tempo. Quindi, come si può installare il software che non è presente nelle repositories?
Tenete presente che Google Picasa, Google Earth, Chrome non sono disponibili tramite repositories. Banshee e Gwibber non erano nei repository fino a qualche tempo fa.
In questi casi, è necessario utilizzare ciò che si chiama Personal Package Archives. Non vi è nulla di nuovo o inquietante in questi archivi. Li abbiamo utilizzati numerose volte in passato, quando abbiamo installato software più recenti, non disponibili attraverso le repositories. Una volta aggiunto il PPA del vostro software preferito, potrete scaricare gli aggiornamenti automatici e le correzioni ai bug, esattamente come fareste con qualsiasi software delle repositories.

Per aggiungere un PPA:
Visitate la pagina PPA del software. In esso vengono ospitati dettagli importanti di cui si potrebbe avere necessità nei passaggi seguenti.

Ubuntu - gestione dei pacchetti

Andate in:

Sistema -> Amministrazione -> Sorgenti software

quindi sulla scheda altri software.

Linux - gestione dei pacchetti

Fate clic sul pulsante "Aggiungi" e quindi incollate nel campo, la riga che inizia con deb e corrispondente alla vostra versione di Ubuntu.
Gli utenti di Karmic dovrebbero inserire una riga che assomiglia a:

deb http://(qualcosa, qualcosa, qualcosa) karmic main

Fate clic su "Aggiungi sorgente" ed è fatto.
Cliccate su "Chiudi" e Ubuntu ricaricherà le informazioni sui pacchetti.

5. Importare le chiavi

I PPA generalmente elencano una chiave OpenPGP che viene utilizzata dagli strumenti di gestione dei pacchetti per confermare l'autenticità dei pacchetti che vengono installati. Pertanto, una volta che avete aggiunto il PPA, dovrete importare anche le chiavi corrispondenti, prima di poter installare e utilizzare il software.
Aprire il terminale e il seguente comando:

sudo apt-key adv -keyserver keyserver.ubuntu.com -recv-keys [a number]

Linux - gestione dei pacchetti

Dove "A number" è un numero esadecimale elencato nella pagina del PPA.

E' ora possibile installare, aggiornare e rimuovere il software facilmente, come si fa con qualsiasi altro pacchetto delle repositories.

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